Un letto troppo largo troppo freddo, troppo spazio, troppo strazio.
Occhi arresi al sonno e nel suo buio prosegue il sabba con me al centro.
La veglia non differisce lo stomaco è il primo a svegliarsi.
Il dolore morsica il cuore che inizia a prendermi a calci.
Contemplo in eterno il soffitto che sembra sempre più basso
Inizia così un nuovo giorno ...sempre lo stesso...
Banchettano vividi incubi sopra carni smagrite di vita un sudario d'angoscia m'avvolge la tortura è infinita…
Caffeina, nicotina mi prosciugan l'appetito implode il viso e il fallo ... pare esaurito
Mani si massacrano tra loro rimbalzo esausto contro il muto muro La mente urla cinica”sei solo” non resta che accettare disperare... delirare...
Inalare cancro e cedere cadere e ancora cadere eccedere, retrocedere sfinirsi, divenir cenere
Masturbarsi, straziarsi e mai alzarsi divorarsi, annientarsi, prostrarsi.
Perder pezzi, sfinirsi, scomporsi. flagellarsi di eterni rimorsi Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |
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