Attento al viaggio ma, qua il mondo corre Da Babele il destino di parte, vi affilo Dall'omonimo attore(?) Entro dentro, non ho canti o santi Che sento, porto veto empio Come i mercanti nel tempio Nella vana umanità mi tempro, faccio Pratica, con la macchina del tempo Nel mondo lì immerso emerse su teste disperse Costretti a parlare mille lingue diverse, lingue Perverse perse per еremi gelidi celе di Tratti, rifratti all'undicesimo libro della genesi Connesso più che mai qua ne assumo la carica Chiamo Babele hotline ma mi risponde Assurbanipal E su le mani man, da sta tavola carica Scatola cranica di falsi carmi sull'anima e immari Immani mani di umani, mani tese sui visi Impero assiro-babilonese erede di Luca Alzagisi (?) Tra l'Eufrate e il Tigri [?] Riducimi il flow dal codice cuneiforme Forme e orme ormai reggono appieno L'impero degli uomini che guardano in basso e vedono il cielo
Guardando in basso vedi gente che cammina Io guardo il cielo e vedo in te la mia rovina Capendo che non funziona, ma già da Babilonia Qui qualcosa ci spaventa ma non è la noia La differenza che ti tenta e ti contamina L'intolleranza che dai tempi ci avvelena l'anima E lacrima su lacrima giungo da Allah come da Fatima Confuso tra visioni di una cosa unica Che un tempo univa tutto quello che ora siamo Oggi è il celere degenero del genere umano Nel crollo ci sentiamo sparsi e gli scarsi, fraté Che univano sonarsi: "Oh, siamo diversi!" Diversi da che cazzo? Dispersi dalla nostra origine crollata pezzo dopo pezzo Pagata a caro prezzo tra rabbia e disprezzo [?] grezzo Ma non capisci che mistifichi te stessoTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.