Cristina aveva un gatto brutto ed insignificante Se lo portava a spasso esibendolo alla gente Simona masticava sempre gomme americane Poi parlava di un ragazzo, di una nuova delusione
E Marco, da poeta, faccia scura, barba inquieta Le comprendeva tutte, lui le cose le capiva Di Lella si diceva: “Moralmente vale zero” Quando lei si innamorava lo faceva per davvero
Firenze, che peccato, quante facce ti sei persa Una notte zitto zitto vengo e ti racconto tutto E ti stendo sui lungarni, ritagliate ad una ad una Le figure della gente che ha la testa sulla luna
Firenze, veramente te li voglio presentare Hanno facce mica brutte e non parlano neanche male Ma da parte ti conservo, per le notti un po’ speciali Quelli che amano la gente senza sprechi di parole
Patrizio, occhiali scuri, non deluderà l’attesa Anche oggi a dissertare sulla lotta e sulla resa E vince un giorno appena, poi c’è un altro vincitore Ma per vincere qualcuno si è giocato anche il cuore
Di Lella fa notizia la lunghezza della gonna Certe volte avrei voluto fosse proprio la mia donna La donna di una vita o forse di una notte sola L’importante è non cadere in una storia da buttare
Firenze, che peccato, quante facce ti sei persa Una notte zitto zitto vengo e ti racconto tutto E ti stendo sui lungarni, ritagliate ad una ad una Le figure della gente che ha la testa sulla luna
Firenze, veramente te li voglio presentare Hanno facce mica brutte e non parlano neanche male Ma da parte ti conservo, per le notti un po’ speciali Quelli che amano la gente senza sprechi di parole
Firenze, che peccato, quante facce ti sei persa Una notte zitto zitto vengo e ti racconto tutto Vengo e ti racconto tutto!Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.