Ricordo il caldo fuoco del camino, D'inverno tutti insieme a chiacchierare. Mio padre da perfetto contadino Ci raccontava fiabe per sognare. Regista di una grande fantasia In casa era magico restare. Volavi fino a quando lui diceva "E quel bambino poi divenne re".
E quel bambino poi divenne un re E quel bambino poi divenne un re E quel bambino poi divenne un re E quel bambino poi divenne un re
L'espresso del levante come il vento Suonava sui binari un triste canto. Il fuoco del camino ormai già spento, Il tempo delle fiabe già rimpianto. Un giorno nella vita mi trovai Per una selva scura di città. A un vecchio saggio poi io domandai Di quel bambino che divenne re.
Che società! (Che società) In mezzo ai parchi c'è il lupo e una scimmia che va. Sempre più (Sempre più) E là sui prati c'è un uomo che uomo non è. Lui lo sa (Lui lo sa) Mentre vola al di là.
E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un re
Intorno a noi il mondo è già cambiato. Ha il ruolo della madre la TV. Mai più racconti belli a lieto fine E quel bambino non divenne re.
E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un re E quel bambino non divenne più un reTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.