Era la notte, Cassio dormìa, gli stavo accanto. Con interrotte voci tradia l'intimo incanto. Le labbra lente, lente, movea, nell'abbandono del sogno ardente; e allor dicea, con flebil suono: «Desdemona soave! Il nostro amor s'asconda. Cauti vegliamo! L'estasi del ciel tutto m'inonda.» Seguìa più vago l'incubo blando; con molle angoscia l'interna imago quasi baciando, ei disse poscia: «Il rio destino impreco che al moro ti donò». E allora il sogno in cieco letargo si mutò.Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.