Dalle campagne campane sentii campane cantare lontane Nel mentre il sole è calante sopra il canale E ogni comare mondina ferma in sordina colma, all'antica A sale e oliva, una sardina all'ortica condita col pane E ti chiamavo all'altare, poi partiva di prima il rottame Quando la primula apriva alla vivida natura lignea È una linea che confina via la vigna e la gramigna Tra ogni villa oltre la via maligna di catrame Dovevo lasciare, te, tra quelle persiane e allenarmi Ma per un uomo votato alle arti Una chiamata alle armi rende alienanti tutti i sogni Di notti ispirate, dovevo respirare e allietarmi Verso i laghi ed i falchi, le scarpate scalate dai fianchi A risuonare canzoni amare stonate dai fanti Mentre i tuoi ritratti a tratti pallidi e ristretti Hanno ancora quei tuoi difetti ma sempre meno dettagli Disegnarti aiuta a cancellare il magone dai viaggi E se una banda di briganti, mattone e bavagli Rapinasse il vagone bagagli saprebbe perché Non ho un milione di amanti ma il tuo maglione davanti Da distanti si spiega l'amore con le vertigini Vuoi che luoghi di cento metri restino centimetri È in quello spazio che c'è tra i fogli e le lettrici Quello da cui ti accorgi delle lentiggini
Tu che fine farai? Non voltarti insieme a me So che se lo vorrai Mi amerai in solitudine L'universo è negli occhi Orbitiamo distanti Superando quei blocchi Solo per incontrarci
Quest'oceano è pieno di navi Ti pensavo spesso mentre a casa tornavi C'è chi affronta onde, tempeste e tornadi Tu avevi scritto in fronte tutti questi segnali Con un inchiostro che si illuminava solo al buio La brezza trasportava mari sotto al plenilunio Prima che la riva ti portasse quell'insicurezza Senza prendersi la briga Di metterci una pezza per coprire i tagli Una gelida carezza così non ti scaldi Come le acque negli abissi avevi scrigni chiusi Ma chi esplora può colpirsi con pensieri intrusi Uno dietro l'altro, rapidi colpi di un UZI Dopo l'attentato di Parigi i primi sogni cupi Ti svegliavi in piena notte dentro quei dirupi Nei giorni ingialliti di una vita che ripudi E dopo quattro anni sei lì ancora in terapia Io che avrei voluto prenderti e portarti via Portarti su una stella senza lasciare la scia Spegnendo lì per sempre la tua agorafobia Ormai non provi niente, ogni distanza è un'utopia Resti bloccata nel tuo salvagente Con il broncio e le braccia conserte Nell'eterno limbo del presente afferro la tua mano Il tuo mondo, mai stato così lontano
Tu che fine farai? Non voltarti insieme a me So che se lo vorrai Mi amerai in solitudine L'universo è negli occhi Orbitiamo distanti Superando quei blocchi Solo per incontrarci
Nel freddo sonno di un viaggio durato cent'anni Non ho smesso per un solo istante di sognarti Il mio cuore più veloce della nave ad antimateria Che spiegando le sue vele mi ha portato qui In questo oceano di stelle, nane e supergiganti Fra le nubi silenti di colori cangianti Attraversando whormhole emozioni contrastanti Come quando bruciavamo nell'Inverno di Vivaldi Note dell'ultimo addio, di un attimo infinito Il tuo respiro era il mio vestito preferito Mentre l'ologramma ci parlava Della morte di ogni mare e fiume, i capitali d'oro blu, di acqua In mano a intelligenze artificiali create a nostra immagine Ed autodistruttiva somiglianza Quinta guerra mondiale, Omegabomba all'idrogeno La mela colse l'uomo: genesi dell'ESAdo Il buio secolo e lo scontro, ciò che ricordo? T'accarezzavo i capelli nello spazio profondo Quando esplose quella luce chiusa nel tuo sorriso Lento aprivo gli occhi in questo paradiso Un gigante gassoso e due lune dai colori nuovi Io accanto a ciò che un tempo sulla Terra chiamavano fiori Questo popolo ci ha accolto senza un perché In qualche modo so di averti portata con me
Tu che fine farai? Non voltarti insieme a me So che se lo vorrai Mi amerai in solitudine L'universo è negli occhi Orbitiamo distanti Superando quei blocchi Solo per incontrarciTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.