Il lume affogato nei miei occhi spenti grida nel profondo finché non odo che lui, ricordo tormentato di ogni dolore e delle infauste mie ore d'illusione.
Tramonta quell'astro maledetto che ognuno alla nascita ha tradito, s'infrange inerme il mio anatema, contro l'infame eterno padre simbolo e stemma della vita mia vana.
Abbandona e osserva di lontano, sorride beffardo alle mie lacerazioni si nasconde lasciando il tormento.
Notte, prigione del mio spirito tu biasimi ma succube ti prostri! Notte, se mediti vendetta lega la tua oscurità al mio petto!
Seppur complice giaci lontana, il mio destino sarà oltre te. Così nel momento in cui gli astri s'apprestan a compier il giorno, fuggirò in un luogo perduto in cui nessun uomo è mai stato, antico più d'altra esistenza attraverso la luce purpurea.
E mentre intrapresi il cammino, nel tramonto discese lo sguardo. Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |
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