Intonavano notturne tragedie i miei inverni, melodie di addii e di silenziose morti, lievi le note di un sogno tradito dall'alba, il volo finale di una speranza decaduta.
Ricordi forieri d'interminabili tristezze, vedevo la fine riflessa nelle calde braci di una fioca fiamma che se ne andava a morire nel buio, tra ceneri nere.
Contro le stelle ed il fato meschino, forte di un cuore di Galaverna. Travolgerò il mio stesso destino, verso un'esistenza eterna.
Ma or son fredde visioni da me lungi, trascino la mia nuova essenza, dritto tra un candore pallido e marmoreo, tra le stelle di ghiaccio in questa via.
Brividi non provo, fermo il respiro, sfioro i cristalli di questa grotta di luce, ed è un tepore ormai, ed io mi sfamo del freddo, del buio della notte.
Atterritevi o dei! Tremate o dei! Io son la vita oltre la vostra conoscenza, io son la morte della vostra esistenza! Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |
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