La luna che guardava due matti ad ascoltare l'amico che cantava quel caro vecchio frac e il vicolo era stretto la povertà' era grande buttandosi dal letto qualcuno disse basta
E fra gli artisti e le puttane nei caffè turno di notte noi da buoni vecchi ladri rubavamo frasi fatte
La la la pallina gira e va ma il croupier lui dice "Rien va plus" la la la lasciatemi giocar ma mi fanno segno d'aspettar
E un libro di poesie rubò i pensieri miei e un impegnato ambiguo rubò l'ingenuita' le scarpe sono strette come la povertà ma con un cacciavite smantelli una città
E la casa popolare con una medaglia d'oro fra i tuoi panni stesi al sole cavaliere del lavoro
La la la pallina gira e va ma il croupier lui dice "Rien va plus" la la la lasciatemi giocar ma mi fanno segno di aspettar
E il medico di guardia che sta al pronto soccorso mi dice che il collega e' urgente più di te poi al cinema dossier col caso Matteotti che ho visto già sei volte lui si commuoverà
E la storia e' stata scritta certo col sangue dei vinti e qualcuno l'ha già detto ma c'e' ancora chi ci scrive e ci veste una canzone per far prendere coscienza evitando così i rischi di cantare e prender fischi
La la la pallina ferma sta e il croupier non dice "Rien va plus" la la la fortuna vuoi tentar mi dispiace ma non gioco piùTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.