E il conte al sommo della gloria fece a pezzi la sua vita, a pezzi la memoria, a pezzi i rubinetti e il sole, anche il cavallo si mangiò; gridando "adesso so chi sono, più mi ci abituerò". Di quello che non ho fermato e che valeva oggi mi pento; ma è tardi e non ho pianto. Forse qualcosa muore dentro forse è perché non amo più; ho perso tutto questo tempo e non vi abbraccerò mai più.
E tutto quello che so dire è che sovente il mio dolore sa farmi divertire; la rabbia mi mantiene calmo, e abbasso questa libertà; un vecchio amico, un vecchio incontro oggi sarebbe sì una novità.
Vorrei dirti sempre che t'amo ma non quando è facile oppure le braccia conserte si guarda quel muro davanti si ascolta il rumore vorrei lo sapessi non sono il migliore ho un patto con gli anni cavalco, ho paura, mi tengo da sempre una mano sul petto dovesse mai smettere, ascolta, di battermi il cuoreTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.