La città che avanza sotto le mie mani ha un immenso cuore che rintocca forte, batte i miei domani, l'universo è in macchina fermo nella via alla luce rossa.
Quando il vecchio olmo è crollato a terra per far posto a un chiosco che vende sesso, violenza e birra ho pensato: è fatto, ormai c'era da aspettarselo.
Poi la mia soffitta mi è sembrata stretta ho raccolto tutto, chitarra e sogni, e sono uscito in fretta ma batteva forte la città, mi stordiva.
Indeciso a un tratto io mi sono chiesto: ma sei sicuro di quel che hai fatto? Ma non c'era tempo per ripensarci perché ad un tratto una folla enorme mi ha trascinato da un posto all'altro. Ma suonavo ancora nei locali al buio nelle cantine dovunque andavo.
Quella musica scaldava il cuore era musica ed era amore chi mi ha salvato è lei, se no impazzirei.
La mia musica non è una sera la mia musica è vita intera al mondo solo lei non mi abbandona mai.
Poi cadeva l'acqua e ti scioglieva il rimmel lavoravi dove non mi ricordo, ti venivo a prendere un sorriso timido quando domandai: sei carina sotto?
Con la smania addosso di levarti tutto non mi sono accorto che il tempo passa e così ti ho perso tra duemila macchine, sei sparita piano e ti cerco invano.
E passò Natale e Capodanno e Ferragosto e bene o male è piovuto e qualche volta è uscito pure il sole e malgrado tutto non ti sei fatta più sentire mi farai morire mentre tutto intorno il mondo è pronto per scoppiare.
Ma la musica mi scalda il cuore dolce musica, mio dolce amore chi mi ha salvato è lei, se no impazzirei.
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