...E arriva il rapido di mezzanotte Il treno più nero che c'è Scese qualcuno, di corsa, forse un metronotte Gridando: "Alice... Alice dov'è?" Naturalmente Alice non esisteva È una chimera, forse un'idea Alice è un sogno che nascondono tutti È un grande amore, un mito, forse una dea
Il locomotore era il saggio del treno E aveva fretta di bucare la notte Sotto le ruote d'acciaio mordeva il freno Maledicendo il metronotte I fili elettrici erano il destino E si perdevano all'orizzonte Giovani treni su quel, su quel cammino A testa bassa, bassa come un bisonte
Alice intanto non si trovava Su per le scale delle sale d'attesa Tra le rotaie di ruggine nera Che si scambiavano sguardi d'intesa Il capotreno aprì l'occhio al segnale Che col suo verde sfidava i motori Il macchinista smilzo era un artista Pieno di sonno nero senza colori
Il treno ancora non poteva partire C'era una porta aperta in lontananza Dai marciapiedi al treno, trasfusioni Tubi neri pieni di speranza Una bandiera, vedendo gente Si diede un'aria... ricominciò a sventolare Su una panchina scura c'era un mendicante Riaccese gli occhi e poi si lasciò andare
Il macchinista risalì sul treno Nella valigia nascondeva il bottino Tutta l'angoscia del capotreno E l'incertezza del nuovo mattino Il macchinista gonfiò i polmoni Sentendo il fischio e l'ultima portiera Il mendicante riaggiustò i cartoni S'addormentò, Alice, Alice dov'era?!?
Alice, è chiaro, è solo una scusa È un'occasione per non morire E intanto il treno per la paura Chiudeva gli occhi nelle gallerie E intanto il treno per la paura Chiudeva gli occhi nelle gallerie E intanto il treno per la paura Chiudeva gli occhi nelle gallerie E intanto il treno per la paura Chiudeva gli occhi nelle gallerieTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.