C'era un grande disordine Tu avevi preparato le tue valigie rosse E con tono deciso chiamavi per telefono un tassì Era un sabato sera La tavola era vuota, le stanze sottosopra Mi affaccio alla finestra Per essere sicuro che è proprio casa mia
“Cosa sta succedendo?” Ti ho chiesto di cenare Tu hai chiuso le valigie, ti sei appoggiata al muro Senza guardarmi hai detto: "Io vado via" Mi sono controllato, non ho cercato di fermarti Sicuro che il tuo gesto non fosse verità
Tu precipitasti nella mia anima Ricordi che ti chiesi: "Ma tu chi sei?" E tu mi rispondesti: "Non hai capito" Tu mi rispondesti: "Io sono te, io sono te"
Quanti lunghi giorni, scoprendomi geloso E tu non ritornavi, conobbi la tristezza La casa mi sembrava una trincea Il tempo mi pesava, cercavo di reagire Sparavo alle illusioni, dormivo sulle spine Vivevo alla giornata come un tempo
Per telefono un uomo mi disse: "Licenziato" Neppure gli risposi, sai quanto me ne fregava La ruota era girata, non mi importava niente Non avevo rimpianti, provavo indifferenza Se ho perduto tutto, dunque ti ho amata tanto
Tu precipitasti nella mia anima Ricordi che ti chiesi: "Ma tu chi sei? Ma tu chi sei?" E tu mi rispondesti: "Non hai capito" Tu mi rispondesti: "Io sono te"
Ma una sera d'inverno vagavo senza meta Un anno era passato, guardavo nei negozi Sperando di incontrare qualcuna come te Invidiavo la gente che andava frettolosa Nel senso più completo mi sentivo un estraneo Decisi di cercare un vecchio amico
Mi afferrarono un braccio In quella confusione pensai a qualche matto Girandomi di scatto, rimango sbalordito: Sei proprio tu, sei proprio tu, sei proprio tu Mi hai detto sottovoce: "Mi sento molto stanca Ritorno dal lavoro, mi puoi accompagnare?"...Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.