Non amo poi tanto il Natale - buonismo a scadenza settimanale - e quindi nemmeno la fine dell’anno con le sue emozioni a comando, con i suoi sorrisi a comando.
Tantissimi auguri ed abbracci speciali, bulimici impulsi commerciali, tantissimi auguri ed abbracci convinti a parenti ed amici serpenti.
Il 25 dicembre si dice sia nato Nostro Signore, ma non ce ne frega una mazza: è più generoso Babbo Natale, sì, è più simpatico Babbo Natale.
Tantissimi auguri, regali lucenti, ché al mondo stasera son tutti contenti, che tacciano i poveri in terre lontane, godiamoci il nostro cenone.
Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, I feel sick. Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, via lontano da qui.
Diventano moraliste persino le ditte del panettone, e ci martellano il cervello con le réclame alla televisione: ‟A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai.”
Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, I feel sick. Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, via lontano da qui.
‟Buon Natale, come stai?” ‟E in famiglia, come va?” ‟Un bacione alla tua mamma, felicitazioni ai tuoi.” ‟Che il Signore vi conservi in salute.” Saluti. ‟Salute”, cin cin, ‟Buon Natale”, din don. Panettone, polenta e zampon. ‟Tante care cose, tante care cose, tante care cose a te a tutta la tua famiglia.”
Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, I feel sick. Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, kiss my shit.
Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, I feel sick. Merry Christmas, happy New Year, merry me-merry Christmas, kiss my shit.Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.
