I denti della notte i morsi dell'angoscia l'occhio della luna che illumina l'insonne.
Il letto/feretro il corpo madido asimmetrico giace tremulo e respira panico.
Inutile è la conta delle ore il muro dei pensieri è troppo alto infiniti zeri in cui incastrare mani e mai arrivare a scavalcare quest'ostacolo denso come asfalto pesante come il corpo che abito
La stanza/cripta il buio avido fantasmatiche urla ore che passano
Alzarsi ad evacuare un piscio denso e dentro il cesso guardare il proprio multiplo riflesso nello specchio. Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |
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