Espulso dall'utero in un mondo acromatico dotato d'angoscia e forte di dubbi.
La testa abbassata e ultimo in coda oscillo tra il vuoto del fuori e me stesso
Escluso dal gruppo del belare contento sepolto, ringhiante ad inalare veleno è buio in un attimo e l'infante è lo stesso isolato, maledetto.
Il centro, il petto come diario di bordo il nulla di fatto come sol risultato il silenzio dentro, il mio amico morto allo specchio, il maledetto.
Mordace, pulsante di un odio abissiaco nell'ombra due occhi scintillano d'ansia sfiatato rincorro il mondo dei loro e le gambe non rispondono.
Il freddo diviene sempre più estremo ghiacciando la vita, soffiando via il sole lasciandomi inerme a desister passivo reciso è ogni sorriso.
Statico, spento cementato dentro opaco, malato inchiodato al terreno piegato, spezzato spinto via dal vento che separa i sani da chi è maledetto.
Bianco in viso nero nel profondo solo in un angolo mentre tutto intorno si leva il coro: “isolate l'infetto, il morto che parla sì, il maledetto!!!”
Maledetto, privo di pace e luce maledetto, tutto quello che dice maledetto, sin dal suo primo giorno chiuso dentro il suo inferno. Maledetto, tutto quello che tocca maledetto, nudo nella sua grotta maledetto, condannato a vita un colpo e farla finita...maledetto!!! Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |
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