L'uomo nell'alto castello ha il calice in mano e brinda al potere nella sala deserta, con gli occhi socchiusi rincorre l'eco dei propri pensieri Al collo ha una testa di scimmia e un anello nell'indice destro che un tempo lontano appartenne anche a un Papa
Indica il sole nel quadro sul muro e ricorda tutti quegli uomini pronti a guardare al suo dito e a non andare al di là di quel muro di molti non ha mai saputo il nome di altri ne è stato il padrone di tutti ha disposto il destino ma in nome di cosa ormai non importa
Perchè il calice è vuoto e il castello abbandonato anche oggi è scampato al veleno spacciato dai servi per vino
L'uomo nell'alto castello è stanco e il sonno gli preme dal cuore fino alla nuca come le braccia di un polipo immenso
Sa che cadrà prigioniero non ci sarà pietà alcuna per il custode dei mille segreti
Si alza a fatica e alla finestra guarda la valle un tempo ai suoi piedi vorrebbe volare su tutto quel regno dove anche il re a lui s'inchinava dove non c'era prete o generale che non temesse il suo nome la dove il brivido e il favore erano cappi alla sua corda
Ma la corda ormai è marcita e il pugno trema come una foglia ora c'è solo un vecchio nell'alto castello
L'uomo nell'alto castello leva il calice e brinda nel vuoto e con un ghigno da diavolo urla al silenzio e poi s'asciuga una lacrimaTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.