io sperai di esser tre quelli che camminano le vie ribelli stelle di stelle sudici eroi quei cialtroni degli artisti scopatori pederasti tristi incantatori aquilonisti egoisti quelli che qualcuno cresce al riparo dalla realtà fuori dai guai senza un'età soli quelli che son tutto e niente che non vivono mai veramente ma neanche poi muoiono mai io in che parole fuggirò polvere e sere corse via dentro il bicchiere clessidra che butto giù come un timbro dolce agro si staccò da quel suo corpo magro e un fumo blu l'accarezzò nelle pieghe delle mani sciolse il tempo con monotonia sempre così fu questa mia storia spinse tutto il fiato in gola e una lunga ruvida parola e il mondo lì senza di noi anche le stelle bruciate lassù dal palco scesero a popolare i sogni della gente si spense il viso il suo sorriso e la voceTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.