Tu che ora Non temi, Ignorane Il canto… Quel coro ammaliante Che irrompe alla mente E per quanto Mulini Le braccia oramai Non potrai Far più niente. Ma se ti rilassi E abbandoni Il tuo viso A un lunghissimo Sonno, O mio Pizzomunno, Tu guarda Quell’onda Beffarda Che affonda Il tuo amore indifeso. Io ti resterò Per la vita fedele E se fossero Pochi, anche altri cent’anni! Così addolcirai gli inganni Delle tue sirene… Cristalda era bella E lui da lontano Poteva vederla Ancora così Con la mano Protesa E forse una lacrima scesa Nel vento. Fu solo un momento, Poi lui sparì Al largo E lei in casa cantando… Neppure il sospetto Che intanto Da sotto La loro vendetta Ed il loro lamento! Perché poveretta Già avevano in cuore I muscoli tesi Del bel pescatore, E all’ennesimo Suo rifiuto Un giorno fu punito! Ma io ti aspetterò… Io ti aspetterò, Fosse anche per cent’anni aspetterò… Fosse anche per cent’anni! E allora dal mare Salirono insieme Alle spiagge Di Vieste Malvage Sirene… Qualcuno le ha viste Portare Nel fondo Cristalda in catene. E quando Le urla Raggiunsero il cielo, Lui impazzì davvero Provando A salvarla, Perché più non c’era… E quell’ira Accecante Lo fermò per sempre. E così la gente Lo ammira Da allora, Gigante Di bianco calcare Che aspetta tuttora Il suo amore Rapito E mai più tornato! Ma io ti aspetterò… Fosse anche per cent’anni aspetterò… Fosse anche per cent’anni aspetterò… Fosse anche per cent’anni! Io ti aspetterò Fosse anche per cent’anni! Si dice che adesso, E non sia leggenda, In un’alba D’agosto La bella Cristalda Risalga Dall’onda A vivere ancora Una storia Stupenda.Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.