Salutò aggrappato ad un abbraccio e le mani, veloci, sulla valigia un cartone, ignaro e sorpreso, a chiudere il pane fra i libri Amico curioso a strisce come la camicia svogliata e gli umori tremendi colorati per ogni notte in bianco L'eremita è un vuoto scalzo che misura il tempo L'eremita cammina la sua vita da solo
Quando decise di partire e disse "addio" con volto non vero e lui cammina piangendo storto e nulla che rifletta il male se non, acque immobili a specchiare l'urlo del silenzio oppure un occhio obliquo che guarda e ti sorride male
L'eremita un aquilone che volteggia nell'aria L'eremita un urlo che scolpisce l'anima
L'eremita coltiva la sua terra e mischia il ricordo col fango e l'uomo guarda il suo vestito da tempo irriverente rumore raro, di natura dormiente che mi strappa la voglia di tornare dove una folla di eremiti organizza abbracci a vanvera
L'eremita che conosco, è una memoria di schiena che mi invita a pensare che non voglio tornareTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.