Tu che porti calore di fuoco Che hai scaldato il mio cuore fiaccato Tra betulle, castagni ed abeti All'anima mia sola hai guardato Tu che hai visto la mia sorte. L'uomo vuole la mia morte.
Era autunno ed il Ginkgo piangeva E la salamandra muta ascoltava Ciò che l'albero non accettava, l'insolenza di chi l'accusava di aver foglie avvelenate per le pecore affamate
E regalo a te alla tua pelle nera queste lacrime ora che viene sera, cara dolce salamandra.
Solo lei poteva capire Lei da sempre costretta a portare delle dicerie il peso grave e nel passo un timore lieve. da lei piccola creatura l'alberello tolse la paura
E regalo a te alla tua pelle nera Queste lacrime ora che viene sera. Foglie piccole, gialle come veleno Perché almeno da te l'uomo stia ben lontano Cara dolce salamandraTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.