Brucio ogni idolo al flow Brucio ogni simbolo, ogni sinodo, ogni idolo Mi libro in cielo libero come Jonathan Livingstone
Guardo il mondo dall'alto, volo sfiorando le notti Come faccio? Per me è facile: basta chiudere gli occhi È ovvio che assumo, desumo, concludo Tra autori e pensieri i miei emisferi sono lottatori di sumo E consumo (Su, su) tutto l'humus disponibile Scendo flow (Eh-ehi, ah), senza Dio più che Diogene e Euripide (So) So dove ha origine tutto lo scibile possibile So cosa mi rende uomo dopo il pollice opponibile (Ou) Con le armi del pensiero rendo fuoco al fuoco Sfuoco il paesaggio, colgo l'esatto passaggio tra mito e logos (Ehi yo) Il primo lodo lo annoto, il secondo lodo lo rodo Resta il soggetto al concetto di conservazione del moto (Eh-ehi) Metto a ferro e fuoco ogni essere stabile Se mi concentro esplodono cristi, mezzelune e stelle di Davide Niente stelle o parabole o vergini gravide Non adoro il toro d'oro, i dodici a tavola, le dodici tavole In sintesi, monto ogni simbolo, singolo in sincrono La sindrome da addetto rigetto (Brucia ogni idolo) Dopo tanto fuoco metto a bagno il cranio Io resto con Calvino sul sentiero dei nidi di ragno
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È molteplice Ed è certo che Abbracci certe mimiche A meno che è originale stile te lo crei da te Avvilito flow quando scendi col tuo idolo Porto un promo a promemoria del tuo modo Scendo al succo, vengo al sodo, hai capito a cosa alludo? Non è ludico il gioco degli inchini Il gioco dei mimi su mini imitazioni limita immaginazioni E i concetti che mi esprimi Dentro l'area crea l'aria che respiri Aspiri ed espiri aria senza ossigeno Per il flow in cui credevano Certi MC da soli non camminano È il modo in cui si esprimono Se scendono comprendo che pendono Non comprendono che è il gioco del pendolo Troppo poco il tempo che spendono E finisce che rispondono con il solito flow Brucio ogni idolo al flow Non ha retro e riflette l'immagine, è uno specchio di vetro È un riflesso che emula solo uno spettro Il referto è certo che le carte in tavola le gioca a viso scoperto A cielo aperto (Aperto, man) Il reperto in me, il seme del rap su metriche zoppe Eccentriche tecniche, indagine del sé Capire, carpire empiriche tattiche Qui non si parla di pratiche sadiche Sai dire il rap che gira nell'etere È meglio di quello che può essere Sospetti di spettri con scettri dominano scene con rime scadenti Sgretolo il mito, è un rito finito che dice "Brucia ogni idolo al flow"
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I tuoi dei non i miei Credi ai dei e non in quel che sei Sigillo a forza, io predico, dopo opererei Non confonde realtà da qua, da là fino all'aldilà Su chi predicherà chi trapasserà? E se passerà quest'agguato spirituale Non ammetti, non scommetti come infine si potrà spiegare Dalla fine al principio, senza dubbio e senza scopo Senza il minimo mondo da mettere in gioco ed io Adotto metodi e realtà che fra i dei nessuno invoco Troppi testi deboli, alla fine, sai, ci credo poco Una lettera e non ammetterà Questo è un regno di dei basati su chi crederà, su chi fede avrà Su quanti colpi presi dalla collera e non starà Fra mille demoni sumeri rimarrà, ehi yo (Uahaha) A guardare lontano, a pregare piano A farsi coraggio pregando un totem con la faccia da scarafaggio Non inneggio e non saccheggio teste Inculcando idee come il valore e il colore della veste, man E disumani vecchi riti stringo il nodo più famelico In ogni tua coscienza cerchi invano il primo eretico L'importante è che tu creda in un sapere che io recito Che io recito, un racconto, un anelito al flow
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