Lei diceva che era qua per riempirmi il bicchiere Ogni cosa la dava a bere Chiaro, rimanevo a testa in giù, ma per piacere Con tutte le donne che ho messo a tacere Avrei coperto di parole pure le tue giarrettiere (Ah!) E guarda cos'hai fatto alle mie canzoni Che prima erano cazzate circondate da cazzoni Ora parlano di noi e lasciano il mondo fuori Ed uno come me non può piacere anche a dei genitori Capisci che se profumi qua cado con i silenzi E poi ti sporcherò le mani se punti a svuotarmi dentro A volte spaccherei tutto ma poi mi concentro Baby questa è Sparta ma siamo in due, non in trecento Certo, ci rivedremo in città Per sporcarmi la coscienza con due dita di fard Anche se il mio romanticismo è sepolto con Delacroix Strapperò il velo di Maya con vestiti e foulard
E il destino che chiama e non so se questa voce è quella più giusta o no T'ha detto "Oggi rimani, tu mi hai preso le mani e se domani alla notte cadrò Io so, che la mia linea della vita da adesso è nelle tue mani, se non mi richiami io [?]"
Lei dolcemente mi ha guardato col suo sguardo intenso Ha reso al tempo in un temporale estivo consertendo le braccia Tacendo, io che ero steso come un vecchio veliero Giuravo ammutinamento non potendo salpare sereno Qua anche nel mare più nero i vecchi capitoli Mettono acqua alla gola e lasciano a scherni acidi e brividi Se in questa vita il nirvana resta un'antitesi Il credo nel quale prego permane solo in questa perifrasi È un lifestyle molto frenetico baby Quando mi appello ai poeti non recito, credimi Nascondi tutti gli scheletri in ste valigie Riaddrizzeremo la vita storta come le paglie di Jigen Tra le sinuose maioliche in queste rapide Avremo sguardo morente, nel cuore etanolo di lacrime (Ah!) Comunque vada sto finale, tantovale camuffare ogni inutile angoscia in pace
E il destino che chiama e non so se questa voce è quella più giusta o no T'ha detto "Oggi rimani, tu mi hai preso le mani e se domani alla notte cadrò Io so, che la mia linea della vita da adesso è nelle tue mani, se non mi richiami io [?]"
(Ah, ah) Lei che guardava col suo sguardo calmo e chiaro Cauto e grato, ogni mio sguardo è stanco e opaco Mi ricordavo ora il mio canto scanzonato (dopo un atto di tatto solo alto teatro, se) Noto dei cuspidi nel tempio dei sudditi In cui muoio poi rinasco nel tempo di due minu- E tu non sei come me, tu non dubiti L'incanto delle spire, il fragore dei tuoi crepuscoli Ora man mano che s'amalgama l'aria La tua mano bianca e calda cala scaltra sull'arma Provo a cambiare il mio volto e il mio piano Cadrò sempre per tua mano, stessa ora, stessa landa Nulla che cambia le parole leggere Che ti cadono di bocca come fiocchi di neve Contro fiotti di fiele, cerco forze e difese Le richiamo qua ad Atene per lo scontro contro TebeTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.