Se fossi nato cento anni fa In questa città Nell giardino della famiglia Larisch raccoglierei dei fiori Per la mia sposa La mia sposa sarebbe la figlia del calzolaio Della casa di Kaminski, da qualche parte a Lvov Amerei ed anche canterei Forse per duecento anni
Vivremo nel quartiere Sachsenberg Nella casa dell‘ebreo Kohn Il piú bello dei goielli di Tešín sarebbe lei Parlarebbe polacco e un po‘ di ceco Un paio di parole in tedesco e riderebbe contenta. Una volta ogni cento anni si celebra un miracolo Si celebra un miracolo.
Se fossi nato cento anni fa Farei il rilegatore Lavorarei dai Prohazka dalle cinque alle cinque E guagnarei sette fiorini Avrei una bella moglie e tre bambini Sarei sano e avrei intorno ai trenta anni Avrei tutta la vita davanti di me Tutto il bel ventesimo sedilo
Se fossi nato cento anni fa In un tempo diverso Nel giardino della famiglia Larisch raccoglierei dei fiori per te, amore mio. Il tram attraverserebbe il ponte sul fiume Il sole alzerebbe la barriera sulla frontiera E dalle finestre si sentirebbe l’odore del pranzo festivo
Per la sera si suonerà nella casa di Mojzes una melodia antica sarebbe l‘estate del millenovecentodieci tra le case scorrerebbe il fiume. Vedo questa felicità come davanti ai miei occhi La moglie ed i bambini ed il cielo di Tešín Meglio che la gente non sappia mai quello che gli aspetta.
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