GILDA:Mio padre! RIGOLETTO:Dio! mia Gilda!... Signori... in essa è tutta la mia famiglia... Non temer più nulla, angelo mio... (ai cortigiani) Fu scherzo... non è vero? Io che pur piansi or rido... (a Gilda) E tu a che piangi?... GILDA:Il ratto... l’onta, o padre... RIGOLETTO:Ciel! Che dici? GILDA:Arrossir voglio innanzi a voi soltanto... RIGOLETTO:Ite di qua, voi tutti... Se il Duca vostro d’appressarsi osasse, ch’ei non entri, gli dite, e ch’io ci sono. TUTTI:Co’ fanciulli e coi dementi spesso giova il simular. Partiam pur, ma quel ch’ei tenti non lasciamo d’osservar. …....................... RIGOLETTO:Parla... siam soli... GILDA:Ciel dammi coraggio!
Tutte le feste al tempio mentre pregava iddio, bello e fatale un giovine s’offerse al guardo mio... se i labbri nostri tacquero, dagli occhi il cor parlò.
Furtivo fra le tenebre sol ieri a me giungeva... Sono studente, povero, commosso mi diceva, e con ardente palpito amor mi protestò. Partì... il mio core aprivasi a speme più gradita, quando improvvisi apparvero color che m’han rapita, e a forza qui m’addussero nell’ansia più crudel.
RIGOLETTO:Non dir... non più, mio angelo. T’intendo, avverso ciel! Solo per me l’infamia a te chiedeva, o dio... ch’ella potesse ascendere quanto caduto er’io... Ah, presso del patibolo bisogna ben l’altare!... Ma tutto ora scompare... l’altar si rovesciò! (a Gilda) Piangi, fanciulla, e scorrer fa’ il pianto sul mio cor. GILDA:Padre, in voi parla un angelo per me consolator. RIGOLETTO:Compiuto pur quanto a fare mi resta... lasciare potremo quest’aura funesta. GILDA:Sì. RIGOLETTO:E tutto un sol giorno cangiare poté!Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.