Si spengono i riflettori e torno nel mio labirinto di trenta metri quadri arredato dai miei incubi e vorrei essere un brigante il brigante dei tuoi pensieri quando diventano cannibali e si mangiano i desideri
E quante mani sporche stringi è la tua professione che noi maschi siamo uguali una specie da impiccagione
Io con le mie tasche vuote le speranze in collisione quando ti vedo ritorno a vivere
E vorrei chiederti cosa sognavi a quindi anni nell'intervallo a scuola E vorrei chiederti se davvero ami Milano o ti fa sentire sola
E vorrei chiederti se tu ti accorgi che quando abbassi lo sguardo tutto il mondo svanisce quando abbassi lo sguardo io non servo più a niente
Io che non porto l'orologio e mi dilanio per amore se ti vedesse qui con me cosa direbbe quel dottore
E ogni volta che ti osservo nel mio sangue si scioglie la luna perché sei come la notte misteriosa e avventuriera
E quante bocche ti sorridono con i denti appuntiti vorrei salvarti da ogni cosa in questo circo di squilibri
Io con le mie tasche vuote le speranze in collisione quando ti vedo ritorno a vivere
E vorrei chiederti cosa sognavi a quindi anni nell'intervallo a scuola E vorrei chiederti se davvero ami Milano o ti fa sentire sola
E vorrei chiederti se tu ti accorgi che quando abbassi lo sguardo tutto il mondo svanisce quando abbassi lo sguardo io non servo più a niente
Io che ringrazio Dio soltanto perché è riuscito a fare dei tuoi occhi un secondo paradiso
Io che ringrazio Dio soltanto perché è riuscito a fare dei tuoi occhi un secondo paradiso
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