Degli achivi era Crise Alle veloci prore venuto a riscattar la figlia con molto prezzo In man le bende avèa E l’aureo scettro dell’arciero Apollo E agli achei tutti supplicando e in prima ai due solenni condottieri atridi. O conturnai achei cocendavi di espugnar la priamea cittade E mi sciogliereta la diletta figlia Ricevetene il prezzo e il saettante divo di Giove rispettate Al prego tutti acclamar doversi il sacerdote riverire e accettare le ricche offerte Ma la proposta al cor di Agamennone non talentando in guise l’aspro superbo accomiatollo E minaccioso aggiunse:
Vecchio, non far che presso a queste navi Ned ora ne poscia più ti colga io mai Che forse nulla ti varrà lo scettro ne l’infula del Dio Franca noi fia costei se lungi dalla patria In argo nella nostra maggion pria non la sfiori Vecchiezza all’opre delle spole intenta Or va ne m’irritar se salvo ir brami. Impaurissi il vecchio e all’istante obedì Taciturno dal risonante mar lungo a riva E in disparte venuto al divino Apollo Di latona figliol fè questo prego! Dio dall’arco d’argento o tu che proteggi Crisa Potente imperador dè m’odi! Se di serti devoti unqua il leggiadro tuo delubrio adornai Che di giovenchi e di capre io tarsi i fianchi opimi Questo voto m’adempi Il pianto mio paghino i greci per i tuoi strali!Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.