Molto di più della terra sotto i piedi qui mi mancano le voci e la città e poi mi manchi tu che non ti vedo più da quando sono qua
siamo saliti prima che finisse il turno sopra il tetto della fabbrica a guardare se dall'alto si vedesse finalmente chi ci ha fatto licenziare
il primo giorno se n'è andato quasi in fretta noi di sopra e gli altri sotto a questionare ma di chi sono quelle facce sopra il tetto e che cos'hanno da guardare
poi è arrivata sventolando la volante e un bambino ha salutato da un balcone prima che facesse notte si è piazzata la televisione
no, non scendo e non mi tira giù neanche la tivù no, non scendo e vacci pure tu davanti alla tivù
come passanti quando all'improvviso piove stipati all'unico riparo di un portone quelli di sotto si schiacciavano davanti all'occhio della trasmissione
-io sopra il tetto ci ho rimasto anche un parente- -per me la colpa è la delocalizzazione- tutti volevano il microfono per dire qualche cosa alla televisione
e mentre il buio si calava per le strade e sui cancelli e le ringhiere di Torino e si era spenta anche la luce del balcone dove c'era quel bambino
io per un attimo ho creduto di vederti in mezzo agli altri sotto a solidarizzare però non eri tu e son rimasto su sul tetto a bivaccare
no, non scendo…
sono passati giorni e notti da quel giorno e per la strada tutto torna a circolare solo ogni tanto c'è qualcuno che alza gli occhi e mi guarda guardare
anche i compagni sono andati e li capisco non era mica così facile restare se c'è qualcuno che ti aspetta se hai qualcuno da potergli raccontare
così da solo adesso guardo per mio conto e non m'importa più di scendere o tornare e non m'importa più nemmeno di sapere chi mi ha fatto licenziare
passano i giorni tutti uguali e non li conto tolgano il fiato a chi li insegue da vicino io di per me rimango qui e mi accontento di parlare col bambino.Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.