Prendo la penna quando sono triste e il mondo non esiste più Le miste immagini viste da te per me son déjà vu Manco un espresso, se sto depresso, è meglio di un testo Scritto al mattino presto al fresco in questo inchiostro blu Tu che ne sai? Che ne ho venti e me ne dai 30 Tutti Menelai in questa società basata sull'imene Beato te che te ne vai per locali bene Tra boccali traboccanti con le buste piene Io che me ne frego, sto con l'ego come le altalene (su e giù) Smontato come Lego non usati bene In preda allo sconforto, più che vivo sono non morto Mi comporto come fossi radioattivo M'isolo all'angolino, appisolo, chino il capo Finchè non vedo un amico far capolino Mi rovino col vino nero corvino che amo, kebab o panino all'indiano Pago, torno a casa e scrivo il mio diario Tutto finisce ma questi momento sono brutti Frutti di amici vipere e bisce e sputi ricevuti Vivere è triste e vincere tutti è impossibile Esprimere dubbi, spingere forte e stringere pugni è il nostro limite Non avrò mai pace come un pensatore Tace il cuore di questo audace scrittore, capirete poi Le mie idee che discutete mentre sorridete Resteranno intere mentre morirete voi
È la musica, (musica che) mette in luce sbagli Non riduce i drammi e mi distrugge quando cuce i tagli Mi sento come avessi scolato mezzo liquore In questo testo ad ogni verso ho donato un pezzo di cuore È la musica, (musica che) mette in luce sbagli Non riduce i drammi e mi distrugge quando cuce i tagli Mi sento come avessi scolato mezzo liquore In questo testo ad ogni verso ho donato un pezzo di cuore
Depresso perché a vivere c'ho perso gusto Ridere è impossibile se non va nulla per il verso giusto Ricordo, quel ceppo infetto lo so che non era erba E da quel giorno ogni rapporto sociale è una vera merda Chi di voi ribelli minimizza questo storytelling non sa Che quella storia mi rizza ancora i capelli Si inizia con droga e con la strizza si appizzan spinelli Se si schizza ci si sfoga poi dallo strizza cervelli Mi parlo allo specchio come un pazzo di mente Dicendo che nella vita non combino un cazzo di niente Io benedico 'sta cultura che mi cura ogni emozione Incenerita e tiene in vita la scrittura Immagino un trono magico per la vana gloria Dove mi agito in modo tragico per la paranoia Macino 'sto suono magico con cui rimargino ogni foro Che trovo ogni volta che al cuore ho una sparatoria Non posso farci molto, hai tolto baci dal mio volto Raggirando sguardi con abbracci di conforto Se ti dico che mi piaci mostri i disagi di un torto E lo capisco anche se taci, guardo i messaggi del corpo Ed è vero, non studiavo a scuola sui banchi di legno Sull'albero della vita tu ti ci arrampichi meglio Che non si pensi io mi ci metta tanto d'impegno È nelle tempeste ormonali che vedo i lampi di genio
È la musica, (musica che) mette in luce sbagli Non riduce i drammi e mi distrugge quando cuce i tagli Mi sento come avessi scolato mezzo liquore In questo testo ad ogni verso ho donato un pezzo di cuore È la musica, (musica che) mette in luce sbagli Non riduce i drammi e mi distrugge quando cuce i tagli Mi sento come avessi scolato mezzo liquore In questo testo ad ogni verso ho donato un pezzo di cuoreTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.