Era un manovratore e quindi... manovrava Quel gran bottone in ferro della gru Lassù nella garitta lui sempre se ne stava Spostando le putrelle in su e in giù
Faceva andar la gru, perciò era un gruista Appeso a cento metri su nel ciel Ma di lassù godeva di una gran bella vista E non scendeva mai neanche a dormir
Perché il gruista soffre di vertigini Da quando si è scassato il gran simpatico Gli si è sconnesso il metabolismo basale E se discende la terra gli sembra di ballar come un mare
Era un gruista schiavo delle glandole E non scendeva neanche la domenica Appollaiato alla gru come un gatto sul melo Cercava svago guardando le donne nel grattacielo
"Buongiorno signorina, permette? L'accompagno!" A fare un bel giretto sulla gru Nell'aria ce ne andremo come due cicogne Poi, se vuole, ci darem del "tu"
"Io vengo ma l'avverto che sono un po' illibata" E quindi, detto fatto, montò su La giostra gira, gira, al terzo giro la bella s'è schiantata E aveva appena detto "vado giù"
Era un gruista schiavo delle glandole Ma s'intendeva molto di carrucole Lì con la sua garitta inventi in un baleno Giunse di faccia ad un metro (anche men, anche meno!) Dal suo bene
Era un gruista schiavo delle glandole Adesso sta nel ciel con la sua sventola Sempre affacciata negli occhi del suo gruista Che bella vista, affacciata negli occhi del suo gruista
Era una donna schiave delle glandole E neanche lei discende la domenica Sempre affacciata negli occhi del suo gruista Che bella vista affacciata negli occhi del suo gruista Sempre affacciata negli occhi del suo gruista Che bella vista affacciata negli occhi del suo gruista
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