Io sono l'ospite che vaga dentro ad un cortile con il pensieo lento più del passo, come un maiale nero abbandonato in un porcile a cui si tira un sasso.
I miei ricordi del passato non ho più per il troppo dormire. E' tutto quanto confiscato e non c'è più: l'hanno fatto sparire.
Oh Gesù mio, figlio di Dio, abbi pietà di tuo figlio. Oh Gesù mio, oh Gesù mio, lascia un sorriso per me.
Io sono il peso su coscienze poco attente alla vita, opulente e sposate tra loro. Sono la carta rovinata dentro alla partita, canto fuori dal coro e mangio pane a bevo vino che non ha più quel santo sapore e devo chiudere la porta sopra al mio vergognoso dolore.
Oh Gesù mio, figlio di Dio, abbi pietà di tuo figlio. Oh Gesù mio, oh Gesù mio, lascia un sorriso per me.
Oh Gesù mio, figlio di Dio, abbi pietà di tuo figlio. Oh Gesù mio, oh Gesù mio, lascia un sorriso per me.
Sono il custode di una cattedrale abbandonata senza minimi cenni di vita. Sono la rondine a cui l'ala è stata frantumata ad estate finita. Nella voragine dei miei silenzi c'è il destino di un uomo, ma della voglia di morire chiusa in me io non chiedo perdono.
Oh Gesù mio, figlio di Dio, abbi pietà di tuo figlio. Oh Gesù mio, oh Gesù mio, lascia un sorriso per me.
Oh Gesù mio, figlio di Dio, abbi pietà di tuo figlio. Oh Gesù mio, oh Gesù mio, lascia un sorriso per meTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.