Torno a casa da solo, la festa non è mia. Qualche amico sincero, ma cosa vuoi che sia? Io l’amavo davvero e se lei non è più qui, maledico il pensiero che tortura la mente, vagabondo e guerriero in questa realtà.
Chiamo e non mi risponde, so bene che son io. Faccio mille domande, chiedo risposte a Dio. Ma se è vero che il tempo più forte mi farà, non c’è più via di scampo, fermo qui ad aspettare che la vita, d’incanto, si accorga di me.
E torna a farsi viva la mia fragilità e ingoio la saliva tra mille assurdità, correndo contro il tempo che porta dentro sé parole senza senso e inutili perché.
E tocca con le dita un’altra verità, gli abissi della vita, le sue malignità e non c’è niente al mondo che può mandare giù quando si tocca fondo, amando chi non vuole più.
E mi sveglio la notte, credendola con me, con il cuore che batte e pieno di perché. Sono vivo e so bene che illudersi non può, cancellare il presente che mi inquina le vene, maledetto il serpente che ha morso anche me.
E giro senza meta le vie della città, la mia giungla segreta si chiama libertà. Ma dove sei finita, che cosa posso fare? Lo sai che la mia vita necessita di te.
E proverò a dipingere il cielo con quel po’ di speranza che l’istinto di un uomo tiene stretta nel cuore, la riserva d’amore prima o poi finirà.
Ma fermati un momento e guarda intorno a te, c’è un mondo senza vento che soffoca perché. I tuoi capelli aspetta per mettersi a soffiare, perché col loro amore ridanno un senso al vento e a me.
Perché col loro amore ridanno un senso al vento e a me.Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.