Ho chiesto di te alle foglie cadute, alle ombre allungate sui miei passi senza direzione.
Ho chiesto di te alla schiena di un cane che correva. A fine marzo il sole riposava dentro a un inverno mancato.
Ed ho capito che mi basta, che mi basta il tuo nome per far esplodere le rose su questo balcone.
Il tuo nome
Hanno chiesto di te le sedie, il tavolo, il divano, un soprammobile da poco ritrovato, era nascosto come me che ti aspettavo.
Ed ho capito che mi basta, che mi basta il tuo nome per far esplodere le rose su questo balcone. E lo so che poi mi basta da solo il tuo nome perché ti senta rifiorire in mezzo alle rose.
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