Io deforme venni al mondo, orrendo Fui abbandonato, un prete mi nutrì E mi rese schiavo della sua vita
Ecco, rivedo ancora la gente fuggire Inorridita, il mio volto, come Se fossi degli inferi il signore
Il mio nome è Quasimodo, umano Ma per l'altra gente io sono Solo un gobbo, storpio e sordo
Ma il corpo invalido cela le parole Come il dolce frutto i semi, per Esmeralda Candida visione
I miei occhi poi si spensero Vedendo lei danzare al vento Mentre la bianca luna la nascondeva
Ai divertiti sguardi di persone Accorse per vedere come la forca Stronca la vita che, nata in me Morirà con lei
Più tardi furon trovati Ancora abbracciati e divennero polvere Sotto la mano che li separò
Ecco che si avvicina La Corte dei Miracoli Per poter accogliere Nel regno delle nuvole I due amantiTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.