Il mare scrive, canta rime al rostro delle barche Io ho navigato lungo il filo delle coste barbare Porti persi ad arte sulle rocce carsiche Ora brucio con due punte in una di tre cantiche E gli occhi immersi tra i miei sensi che hanno sempre sete (Ehi) Di un folle volo della fantasia Fra i mondi immersi fra i riflessi presi in una rete Sogno il ritorno per tornare via, via, via
Là dove voci di sirene offuscano la mente Il mare si farà bollente e il ricordo latente Dove ogni sbaglio era un bagaglio ricolmo di niente Portare al limite il sapere in terre senza gente Ogni capello era un serpente e mentre si fa sera Sottocoperta conto i giorni a lume di candela Ora che il vento si fa grande e gonfia la mia vela Lei sta aspettando il mio ritorno, poi disfa la tela
(Ehi, seh) Visione nitida, ho visto me stesso e l'isola Alle prime ore là il sole scaldava Itaca Dentro il mio cuore ogni rotta s'è fatta effimera E muta la nostalgia qui in una speranza liquida La stessa conta che una volta lasciò tutti muti La stessa mossa sulla costa lasciò tutti bruti E le onde aperte là fra le colonne d'Ercole La stessa forza che mi sposta è soprattutto hybris
Vedi, qui va tutto bene Tutto a gonfie vele Come marinai Le onde corte e intanto Vieni, qui con gli occhi pieni Tutto quel che vedi A me non basta mai
Se, se, se, ah L'ottava bolgia forgia fiamme mentre il giorno muore Dentro ogni fuoco c'è lo spirito di un peccatore C'è un grido stanco di dolore, la eco fa rumore Di chi cercava nuovi mondi in acque senza amore Dove l'onore si fa largo navigando al largo Esseri umani come schiavi dentro navi cargo Nel porto gelido letargo come in un embargo La fedeltà premia l'attesa dentro gli occhi d'Argo
E questa schiuma che profuma e mi sussurra lieve E mischia l'alba alle correnti nella vita mia Muove il traguardo verso nuove mete greche Mentre mi incanto alla follia di questa sinfonia Io che vidi le eclissi, che avvinsi Calipso Che vinsi gli abissi fra gli istmi mai visti Che vinsi e sconfissi, sì, Scilla e Cariddi Ora riposo sui fondali dell'Andalusia
Quando il ciclope mi parlò io risposi: "Nessuno" E quando il mare ci affondò io risposi: "Nettuno" Quando il cavallo in legno entrò io scomparvi nel fumo Poi dopo Circe navigammo al quinto plenilunio Verso quei lidi inesplorati dove il sole desta Cantami Musa dell'eroe di Grecia e le sue gesta Che brucia lento tra le fiamme al canto della Bestia Che sfidò il fato fino all'ultima triste tempesta
Vedi, qui va tutto bene Tutto a gonfie vele Come marinai Le onde corte e intanto Vieni, qui con gli occhi pieni Tutto quel che vedi A me non basta maiTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.