che cos'era un vigore denso nulla forse un vento di preghiera roco sotterraneo gli occhi morse il fuoco di un'aurora boreale criniera nella ruggine di capelli acacie dalle mille foglie lunghi omeri di uccelli piume che bagnarono labbra argille fiume di sudore malva e miele di selva si gonfiarono nella pelle vene di sentieri rossi tra le alte erbe del sonno fresco alito di gazzelle acerbe nelle gambe respirai scese rapide nella gola acqua di saliva e schiuma lungo collo di puledro come un fulmine lacrima di cedro dalla fronte mi asciugai salvatemi e liberatemi ridatemi le mani e l'anima che vu campà sfamatemi e dissetatemi lasciatemi le meni e l'anima che cos'era una vibrazione nuda forse un'innocenza nera calma di crepuscolo lamine di palma le mie braccia di ambra scura corteccia diventarono i miei nervi antenne scosse di sciamani svelti tendini di cervi rami a scorgere i pensieri sciami di locuste sogni d'aria i pugni si serrarono contro i fianchi caimani sotto il limo giù nel sesso di ramarro cosce d'ebano piedi come granchi che fuggirono maree e scattarono le caviglie sulla rinoceronta terra anima del mondo interi si piantarono mistico mistero radici della nostalgia salvatemi e liberatemi ridatemi le meni e l'anima che vu parlà sfamatemi e dissetatemi lasciatemi le mani e l'anima e io ci lasciai la mia africanimaTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.