Caro padre, vi scrivo piangendo Questi righi per me dolorosi E che mi restano ma tanto 'ngollosi E nel vedermi trattare così
E scrivendo la mano mi trema E di tutto vi faccio palese 'E m'hanno tolto la veste borghese 'E m'hanno tolto la mia gioventù
Caro padre, che brutti momenti E qui non contano né pugni e né stiaffi 'E disse il guardia: levategli i baffi E l'avrei presa la spina nel cuor
E la mattina del venti di marzo Il guardiano mi venne a vedere E con sé ce l'aveva i' barbiere E una scranna per farmi sedé
Con cattive maniere mi prese Il rasoio 'un l'aveva perfetto E mi raschiava, parevo un capretto E i miei baffini li vidi andà' giù
Quando poi 'e gli èbban fatto tutto Il guardiano m'accennò con un dito E disse: questo gli è i' vostro vestito E n'i'vedello mi fece tremà
Questo numero che oggi indossate Vi cancella da i'nome e casato Centosette sarete chiamato E a Ridolfo Foscati mai più Centosette sarete chiamato E a Ridolfo Foscati mai piùTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.