Già prima di quest'anno tu andavi a fare il bagno Indossando un caftano del colore del castagno, castano E parlandone noi caschiamo in un discorso kafkiano Così assurdo che un riassunto fa strano E anche se sono serio il mio pensiero è su un aereo Che ora va piano, fa scalo Va senza correre perché sporgendo il pollice La mano non è forbice, ma spago In parole povere quest'amore resta polvere da sparo La carichi all'inizio, metti venti colpi nei calibri Come i colibrì nell'hibiscus Che la vita è metà rabbia e metà buonismo Lo so che prima ti salva, ti calma E dopo ti cambia il metabolismo Nell'incostanza per cui credi nell'Altissimo Quando cadi nell'abisso annaspavo con il freddo al costato Ed in petto uno scavo Perché il tuo affetto è uno sparo Che nessuno ha visto, uno strappo artistico al formalismo Tra le tende ornate di quel rosso vispo, ordinate Da cui mi vedi arrivare e mi aspetti sotto l'architrave Con le armi cariche mentre finisco a terra Il conflitto nella guerra del cinismo Sconfitto da chi afferra dieci Winston Convinto che la pressione di un tasto Possa rendere il mio istinto mai estinto Il mio calore più vasto, definizione di orgasmo Piegare il cuore come un elastico in una notte di Erasmus E ormai parlo al passato come un uomo senza nome Perché con te non sono, ero Al contrario dei tuoi occhi che creano assuefazione Nelle ore che mi sembrano di prigione In cui io non li vedo All'atterraggio il cielo sembra sereno Anche se i pirati all'arrembaggio stanno arredando Il mio veliero col veleno E l'equipaggio prepara il suo siero Comprato lungo il viaggio segreto Nel monastero sul sentiero del villaggio Sotto, sotto odio il racconto fantastico perché nulla è vero O almeno a me basta già questo mondo così pazzo Ad allargare il mio campo sviscerato Ed aggiungere una sconfitta al ricettario, credo È un'altra follia al mio ricettacolo La poesia non è fatta da un vocabolo O da un suono ricercato Può essere di tutti anche di un uomo ricercato E della sua voglia di riscatto così amala Quando libera un ragazzo dal blocco, tu chiamala Michelangelo E alla fine questo amore lacero Scioglie nell'acido e porta al macero La pietra più elegante fra le altre E se immagino anche di ridare un bacio O tenere un braccio fra due gambe Mi dico che artefare non è fare arteTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.