Da quando mi dico che ogni uomo nasce libro Uso essere come un calmante con ogni amico Perché se resta chiuso e schivo Nessuno, sfido, sono sicuro potrà vederne il carattere Ora punto il dito solo per seguirne il filo E ribattere ma in modo costruttivo Senza pregiudizio essendo prevenuto in principio Perché so che il fine ultimo l'hai capito Alla fine dell'ultimo capitolo, quindi non classificare in anticipo Molto spesso quello che sembra male è salvifico E ciò che sembra bene, che brilla ed è magnifico A volte è proprio il cattivo che porteresti in patibolo Coltivo i volumi su varie assi Affari bui dentro cui faccio i miei viaggi In più mi perdo a fare salti e vivo le vite di altri Nelle quali amo scappare fino a sentire lo scaffale svitarsi Tutti vogliono strade fatte di alti Ma poi sbagli e scivoli tra i bassi Io sto a scriverli di prassi In tutti i passi singoli nella sintassi E faccio una sintesi per poi sentirne i sintomi nelle sinapsi Non voglio leggere i caratteri da schermi piatti L'arte è immagine ma per ritratti e simboli E la realtà che qua sta per estinguersi Fa ancora da collagene tra questa carta e la mia cartilagine Io amo la carta bianca perché è stata pianta E al tocco di una mano le pagine Hanno quel tocco di umano, fragile Che basta per far complesse in esse un essere sensato e facile L'occhio tace, sul foglio fa un fosso il polso gracile L'inchiostro è tale per la crescita personale Che essendo anche il suo liquido scrivere è come allattare Ma senza limite battezza la coscienza libera all'altare Lì prego perché io vedo nella parola Il mio credo, come un dio greco nella pagoda Nel senso che mi sento fuori posto, ora Ma in questo mondo ostico dove ogni volta che apostrofo Non è per mandare il popolo al solito posto Né per trarne un accolito o un apostolo Lo faccio al costo di fallire il pronostico Per fornire questo braccio al posto di un gomito al prossimo Il discorso che leggere non è la causa ma il bisogno E già mi libro lento a casa in cui dopo ogni verso il libro è letto Ma in senso lato perché il mio luogo privato in cui sogno Sta tutto nel paradosso al suo interno per essere meno empio Unico esempio il vocabolo che potrà liberare dalla schiavitù mentale Contenendo Legge e Re allo stesso tempo Che poi chi elegge un Re spesso su in faccia contento Ma le sue braccia al coperto, aspetta, poi lancia il coltello Libero dove ne faccio un modello, quelli con questo titolo si estinguono come nel calcio moderno Uomo tu che metti un segnalibro dai il tuo meglio Metti che un libro segna un uomo Per capirne il senso e darlo agli altri O per tenerlo dentro e migliorare te stesso fra le parti Nel mio Lapis Lapislazzuli leggendo Ho imparato a scrivere e col tempo a frantumare i sassi Ne ho fatti tanti avanti, in termine di passi Ho dato un nuovo significato al termine chinarsiTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.