Su una sedia di paglia Fra la casa e la via Con le mani nel grembo Se ne sta Rosalia Che ripensa a frammenti Della vita passata Il marito, i parenti E la figlia sposata
Passa il prete ed in fretta Le fa un mezzo saluto Lo zio Agrippa dal mulo Lascia il solito sputo Nella piazza di Riesi Il barbiere sonnecchia Rosalia conta i mesi Ed è sempre più vecchia
E il treno che mi porta via Mi lascia ben pochi rimpianti La casa non è casa mia E il mio futuro sta davanti! Perché nasconder la realtà? Sarebbe solo ipocrisia! Perché non dir la verità Che voglio tanto andare via?
Nel vagone di terza Mi risveglio dal sogno Mi fa male alla testa La spalliera di legno Non ho ceste d'arance Non è un viaggio d'amore Non ci penso neanche Di creare folklore
E il treno che mi porta via Mi lascia ben poche speranze Mi aspetta la periferia E lo squallore di due stanze Dietro di me l'estraneità Ad una terra non più mia Davanti a me c'è la città Non so neppure cosa sia
E il treno che mi porta via Mi lascia ben poche speranze Mi aspetta la periferia E lo squallore di due stanze Dietro di me l'estraneità Ad una terra non più mia Davanti a me c'è la città Non so neppure cosa siaTeksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa.