E mi riprendo il corpo che già diventa immensità, che perde la sua forma e oltre il nulla se ne va.
La sagola mi aspetta, ondeggia un po', ma il solo punto fermo, salvarmi o no.
Sfumati i miei contorni, io senza peso vagherei, se sono notti o giorni, che cosa è il tempo qui non sai.
La sagola è quel filo, sospeso là, è l'unico mio aggancio con la realtà.
Risalendo, risalendo, risalendo...
È libera la mente, ma schiavo torno al corpo mio, mi fa paura il niente e il tutto a cui appartengo io.
Il sole sta lassù, lo vedo ormai, esausto scalderà questi occhi miei.
Risalendo, risalendo, risalendo, risalendo, risalendo, risalendo, risalendo... Teksty umieszczone na naszej stronie są własnością wytwórni, wykonawców, osób mających do nich prawa. |